La certificazione biologica, il lancio di una nuova Gran Selezione, la rivisitazione dell'immagine dei vini: le novità in casa Lamole di Lamole per il 2022

Il 2022 inizia con tre grandi novità per Lamole di Lamole, la tenuta situata a Lamole nel cuore del Chianti Classico, in uno dei punti più alti della denominazione.

La prima riguarda l’inserimento in etichetta del contrassegno della certificazione biologica rilasciata dal Mipaaf per tutta la linea che si affaccia ora sul mercato. Il percorso per la riconversione a biologico dei terreni è stato avviato nel lontano 2005 e ha interessato una serie di azioni che hanno a poco a poco trasformato la tenuta in un vero e proprio custode del territorio.

La seconda novità riguarda il lancio del Chianti Classico DOCG Gran Selezione “Vigna Grospoli” annata 2018, già pluripremiato dalle principali guide enologiche italiane. Single-vineyard, perfetta espressione delle caratteristiche uniche del territorio di Lamole, “Vigna Grospoli” nasce in un cru d’altura, una vigna posizionata in piena luce, rivolta a sud, tra i 540 e i 580 metri di altitudine e si presenta con la sua struttura complessa, ricco di cromatismi aromatici e dalla beva seducente.

La terza novità riguarda la rivisitazione dell’immagine dei vini di Lamole di Lamole, dal cantaglorie al naming, con il chiaro obiettivo di rafforzare l’identità di brand. La gamma di Chianti Classico ha rinnovato il suo aspetto grafico grazie all’aggiunta di nomi evocativi a richiamo delle condizioni pedoclimatiche caratteristiche: “Duelame” Chianti Classico DOCG ispirato agli estremi d’altitudine (da 420 a 655 m s.l.m.) dei vigneti arroccati sulle “lame”; “Maggiolo” Chianti Classico DOCG deve il suo nome all’unione delle parole “giaggiolo”, fiore tipico del territorio di Lamole, e “maggio”, mese in cui regala il suo massimo splendore; “Lareale” Chianti Classico DOCG Riserva celebra le peculiarità dell’areale lamolese e ne riassume i caratteri di massima tipicità; le due Gran Selezioni “Vigneto di Campolungo” e “Vigna Grospoli” prendono il nome dai rispettivi vigneti di produzione.